Perché diventare un divulgatore scientifico? (E perché non farlo?)

Quando si parla di divulgazione scientifica saltano alla mente figure tanto diverse come Piero Angela o Barbascura X. Due esempi che rappresentano modi opposti di vivere la comunicazione della scienza, mostrando appena uno sprazzo delle mille sfumature che può assumere questa professione.

Io ho scoperto di voler fare la divulgatrice scientifica grazie a un seminario. Un giornalista scientifico esponeva le difficoltà di questo mestiere, e io ne sono rimasta conquistata: come un'epifania, ho capito che non poteva che essere la mia strada. Per sfruttare al meglio tutto il mio percorso formativo, per esprimermi e per scoprire sempre.

Certo, come tutte le professioni ha i suoi aspetti negativi. Che per me non sono assolutamente importanti, ma per te che stai leggendo potrebbero risultare esserlo. Così voglio darti qualche spunto per capire se questa strada può davvero fare per te.

Perché diventare un divulgatore scientifico

  • Questa professione consente di imparare sempre, aprendo la mente e mantenendola in allenamento. Se vuoi sempre tenerti aggiornato sulle novità scientifiche o anche solo scavare a fondo in temi che già ti sono noti, con la divulgazione potrai farlo senza doverti ritagliare un tempo extralavorativo.
  • Consente di sfruttare tutte le conoscenze in ambito scientifico e umano. Nel mio caso, questo è particolarmente vero: ho frequentato il liceo linguistico, procurandomi gli strumenti per leggere altre culture e un po' di mondo; poi, all'università, mi sono cimentata in Biologia e poi Comportamento Animale, due branche molto ricche di scienze differenti tra loro. 
  • È un mestiere molto flessibile e declinabile in tante maniere. Libri, giornali, riviste, televisione, radio, scuola, laboratori per bambini e adulti, musei, teatro, canzoni, social media, infografiche, illustrazioni, blog, podcast... non c'è luogo in cui la divulgazione scientifica non possa essere portata, pubblici e livelli di profondità differenti con cui possa essere avvicinata. E spesso un singolo divulgatore ha la possibilità di esprimersi in diversi campi.
  • Fa entrare in contatto con le persone. A seconda del tipo di approccio che scegli con questo mestiere, puoi instaurare rapporti più o meno intensi e duraturi con il tuo pubblico. In ogni caso, però, è certo che scoprirai aspetti inattesi dell'umanità.
  • È una professione di cui abbiamo bisogno. La scienza permea le nostre vite e molte nostre decisioni dipendono dalla nostra conoscenza di essa. La salute e la società vengono spesso danneggiate dalla disinformazione, tra persone in buona fede, trattamenti superficiali delle questioni e strumentalizzazioni. 

Perché non diventare un divulgatore scientifico

  • Attualmente non esistono leggi né ordini professionali che diano garanzie per questa professione. Di conseguenza, è spesso molto difficile trovare un posto fisso o uno stipendio alto. 
  • La comunicazione non ha ricette sicure. Dialogare con un pubblico è difficile, soprattutto quando non è possibile farlo di persona ma vi sono dei mediatori, come degli schermi. Di conseguenza, talvolta non possiamo prevedere la reazione dei nostri interlocutori alle nostre parole, che potrebbe lasciarci delusi. 
  • Non dobbiamo pensare a questa professione come a un incantesimo, capace di convertire chiunque se ben fatto. Per pregiudizio, convinzioni pregresse, paure, insicurezze, nostri errori comunicativi e altri fattori psicologici e ambientali potrebbe non essere possibile farci ascoltare. Questa parte integrante della professione del divulgatore può risultare frustrante.
Spero di esserti stata utile con questo articolo!





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