Piccoli accorgimenti negli acquisti per aiutare l'ambiente

Ogni cosa che compriamo rappresenta in parte spazzatura: per il contenitore e per ciò che diventerà una volta che sarà diventato inutilizzabile. Ogni giorno gettiamo oltre 3 milioni di tonnellate di rifiuti, circa 10 volte quelli che producevamo il secolo scorso. Immondizia che impiega decine di anni per decomporsi e nel frattempo finisce nei mari e nel terreno, colpendo gli animali e l'ambiente in generale. Ma anche la produzione e i trasporti dei prodotti hanno un grande peso: ad esempio, la sola industria della fast fashion è una delle più inquinanti al mondo:

  • è la seconda consumatrice di acqua al mondo, a causa dei processi produttivi ma anche per via delle coltivazioni che sfrutta (ad esempio il cotone richiede molta acqua). Per produrre soltanto una maglietta di cotone servono più di 2600 litri d'acqua. L'acqua che un adulto beve in più di 3 anni. Oltre 7500 i litri necessari per produrre un jeans.
  • Provoca il 10% delle emissioni di CO2: più dei viaggi in aereo e navi messi insieme.
  • La tintura per vestiti è il secondo maggiore inquinante al mondo. 
  • Il lavaggio dei vestiti sintetici (soprattutto quelli di poliestere) è la causa del 35% delle microplastiche presenti nell'oceano: ogni anno ne rilascia in quantità equivalente a 50 miliardi di bottiglie di plastica. (Le microplastiche costituiscono il 31% delle plastiche presenti nei mari.) 
  • Gran parte dei tessuti prodotti a questi alti costi per l'ambiente, infine, viene gettato via perché invenduto e passato di moda. Ogni anno gettiamo via l'85% dei vestiti, tra quelli che non vengono acquistati e quelli che noi stessi buttiamo. È davvero necessario?

Ridurre il proprio impatto ambientale: acquisti in generale

  • Acquista in negozi leggeri o alla spina, che cioè vendono prodotti sfusi, non confezionati. Per quanto riguarda il cibo, puoi coltivare qualcosa di tuo (anche solo un vaso con il basilico, per il esempio), acquistare direttamente dalle aziende agricole locali e aderire a un gruppo di acquisto solidale (GAS). In questo modo ridurrai anche l'inquinamento derivante dal trasporto dei prodotti.
  • Chiediti: per quanto tempo usufruirai di quell'oggetto? Forse puoi prenderlo in prestito o noleggiarlo.
  • Chiediti: posso riutilizzarlo, riciclarlo o ripararlo? Preferisci oggetti lavabili a quelli usa e getta.
  • Puoi comprare oggetti di seconda mano o riciclati, favorendo così attività che promuovono un minore impatto ambientale.
  • A volte un prezzo maggiore è in realtà un prezzo minore, perché rappresenta qualità e quindi la possibilità di non dover ricomprare. Quindi comprare meno oggetti, ma di maggiore qualità, non aiuta soltanto il portafogli, ma anche l'ambiente.
  • Guarda la garanzia di quello che stai comprando, quando presente. Una garanzia a più lunga scadenza... è una maggiore garanzia.
  • Acquista confezioni più grandi anziché più confezioni piccole. Le monoporzioni richiedono confezioni in proporzione più grandi (e gli alimenti per più persone, sempre in proporzione, costano anche meno).
  • Alcuni prodotti possono essere fatti in casa, come i deodoranti.
  • Se qualcosa che non usi più è ancora in buono stato vendilo, regalalo o donalo, non buttarlo.
  • Dove possibile, ricicla e composta correttamente.

Piccole accortezze che aiutano a ridurre considerevolmente i propri rifiuti... fino a produrne soltanto un barattolo in un anno. Provare per credere!

Ridurre il proprio impatto ambientale: l'abbigliamento

L'impatto ambientale dell'industria della moda sembra destinato a crescere: la produzione di vestiti è raddoppiata rispetto al 2002 e si stima che aumenterà del 63% entro 10 anni. Alcune aziende si stanno muovendo per ridurre lo spreco dei tessuti e per usufruire di agricoltura più sostenibile, ma la maggior parte è ignara. Per favorire questo processo, le Nazioni Unite nel marzo del 2020 hanno lanciato l'iniziativa Alliance for Sustainable Fashion e alcuni Stati, come la Gran Bretagna, hanno stanziato dei fondi. Nel frattempo, cosa può fare un singolo?

  • Usa più a lungo i vestiti che già hai. Prolungarne la vita di soli 9 mesi può fare la differenza.
  • Compra considerando quanto userai un prodotto. Potresti scoprire che puoi farne a meno. Per capirlo, usa questa calcolatrice.
  • Se userai qualcosa soltanto per occasioni speciali potresti noleggiarlo o chiederlo in prestito a qualcuno.
  • Quando acquisti vestiti, preferisci abiti di canapa, iuta, lino, fatti di tessuti biosintetici (producono meno CO2), fatti di tessuti riciclati o abiti "rivitalizzati" (come nella pratica dell'upcycling).
  • Quando non usi più qualcosa, non gettarlo via, ma riutilizzalo (ricavane un altro vestito, tasche o toppe, una borsa, un patchwork, uno straccio) o donalo
  • Finanzia le attività che riciclano, rinnovano e rivendono vestiti usati.
  • Una singola lavatrice può rilasciare 700mila fibre plastiche nell'ambiente. È proprio necessario lavare quella maglietta sintetica dopo ogni utilizzo?
  • Lava gli abiti a rovescio: vivranno più a lungo.
  • Fa' lavatrici più brevi, fredde e mai a mezzo carico (sempre piene!): ridurrai l'emissione di gas serra.

Ridurre il proprio impatto ambientale: gli alimenti

In Italia, ogni anno sprechiamo 4mila tonnellate di cibo - circa il peso di 40 balenottere azzurre. Spesso questo cibo è ancora commestibile. La FAO stima che con gli alimenti sprecati annualmente nel mondo si potrebbero nutrire le oltre 800mila persone che soffrono la fame. Questo problema si riflette inoltre sull'ambiente: si stima per esempio che lo spreco alimentare comporti l'8% delle emissioni annuali di CO2, a causa delle risorse energetiche impiegate per la raccolta, il trasporto e la produzione del cibo gettato via.

Ecco gli accorgimenti che puoi adottare per ridurre lo spreco alimentare:

  • non comprare solo frutta e verdura "belle": quella meno visivamente appetibile è ugualmente buona.
  • Conserva gli alimenti nel modo appropriato. Per esempio, patate e pomodori non vanno tenuti in frigo; separare certi vegetali, in quanto alcuni (come pere, pomodori, pesche e banane) producono etilene, una sostanza che porta altra frutta e verdura a maturare prima (ad esempio mele, patate e frutti di bosco).
  • Acquista e cucina solo ciò che sai che mangerai prima della scadenza. Mangia prima ciò che scade prima.
  • Regola le porzioni. Questo sarà vantaggioso anche per la tua salute.
  • Conserva e mangia gli eventuali avanzi; se sono molti, condividili con familiari, amici o vicini di casa.
  • Gli avanzi o gli alimenti in scadenza possono essere impiegati in ricette "salvatutto" (come la panzanella antispreco, zuppe, polpette, smoothie, macedonie), prodotti di cosmesi fatti in casa o, perché no, esperimenti scientifici!
  • Tieni d'occhio la scadenza degli alimenti in frigo o in dispensa e terminali prima di effettuare nuovi acquisti. Questo è più semplice tenendo tutto a portata di vista, grazie all'uso di scatole trasparenti da tirare fuori all'occorrenza, a mo' di cassetti. Un'altra idea può essere quella di segnare le date di scadenza su una lavagnetta attaccata al frigo. 
  • Non esagerare negli all-you-can-eat!
  • Usa app come Too Good To Go, che consentono di acquistare cibi in scadenza, che potenzialmente andrebbero buttati, a prezzi vantaggiosi.
  • Composta quello che rimane, non buttarlo nell'indifferenziata!


Slogan: compra meno, scegli meglio, fallo durare


#troubledì

Fonti:


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