Come aiutare qualcuno che ha la depressione

Si stima che quasi il 4% della popolazione mondiale soffra di depressione, soprattutto tra gli ultrasessantenni (5,7%). Questo problema di salute mentale si può presentare in tanti modi diversi a seconda della persona: tristezza costante, senso di vuoto, frustrazione, assenza di speranza e motivazione, ansia, senso di colpa, irritabilità (soprattutto negli adolescenti) si possono accompagnare a sintomi fisici non giustificati da altre patologie (come mal di testa o mal di schiena) e problemi di concentrazione o capacità di decisione. In generale, questi sintomi rendono la persona infelice, spesso anedonica (incapace di provare piacere per ciò che ama, inclusa l'attività sessuale) e le portano difficoltà nella vita privata, a scuola, sul lavoro, compromettendone la qualità di vita.  

I sintomi della depressione

Avere periodi di infelicità è comune, ma quando durano per gran parte del giorno quasi tutti i giorni per 2 settimane si parla di stati depressivi. Le cause possono essere diverse, a livello della vita personale ma anche biologico, per cui è bene rivolgersi a un professionista.

Riconoscere una persona depressa può non essere semplice: a volte nemmeno lei stessa se ne accorge, vivendo i suoi problemi come normali. Indizi che possono far sospettare la depressione sono:

  • Evitamento di persone e situazioni molto gradite dalla persona, come uscite in gruppo, sport, attività in famiglia;
  • Forti alti e bassi di umore o alterazioni della personalità;
  • Movimenti, reazioni, pensieri rallentati oppure agitazione e ansia;
  • Difficoltà di concentrazione;
  • Incapacità di prendere decisioni;
  • Disturbi del sonno;
  • Alterazioni dell'appetito (frighi vuoti);
  • Stanchezza e mancanza di energia anche per piccole azioni;
  • Poca cura di sé (ad esempio, la persona potrebbe smettere di lavarsi e fare le faccende di casa);
  • Episodi di irritabilità, rabbia o frustrazione per piccole cose;
  • Discorsi sulla propria inutilità, sulle proprie colpe (anche del tutto ingiustificate), sul senso di vuoto o sul suicidio (frasi come "vorrei non essere mai nato" possono destare sospetti);
  • Aumento dell'uso di alcolici o sostanze stupefacenti e altri comportamenti autodistruttivi (come guida sconsiderata).
  • Un altro indizio utile è la chiusura di affari e conti in sospeso.

Come aiutare 

Aiutare può essere importante, soprattutto nei confronti di coloro che non si rendono conto della propria condizione o di coloro che sanno di essere depressi ma si vergognano oppure pensano di poter superare la condizione da soli.

  1. Parlare senza giudicare. Confrontarsi con la persona evidenziando che si è notato qualcosa di strano, che si è preoccupati e si è disposti ad aiutare può portare la persona ad aprirsi e chiedere aiuto. Anche il suggerimento a mangiare meglio ed essere fisicamente attivi può essere utile.
  2. Ricordare che la depressione è una malattia: non una debolezza, un difetto o un disturbo passeggero. Per questo non è sufficiente "pensare positivo", anche se è convinzione diffusa, ma bisogna intraprendere un percorso terapeutico con un professionista come per le patologie fisiche. Ci sono persone che possono individuare il problema e insegnare metodi per affrontarla e non ricaderci, terapia di gruppo, medicinali e altri trattamenti. Sottolineare questi aspetti ed esortare a curarsi, con delicatezza, a chi sospettiamo soffra di depressione, può fare la differenza.
  3. Restare in contatto e offrirsi di aiutare. Chi è depresso può non avere la motivazione e la forza di iniziare a curarsi, ma potrebbe accettare che qualcuno cerchi risorse, prepari domande utili da rivolgere al professionista, organizzi e accompagni agli appuntamenti di psicoterapia. È bene che i familiari facciano parte della terapia, fornendo supporto ed eventualmente partecipando alle sedute di terapia.
  4. Osservare la persona. Porre attenzione ai sintomi (segni, linguaggio, azioni) manifestati e a ciò che fa stare meglio o peggio la persona aiuta a gestire meglio la situazione 
  5. Chiamare numeri di emergenza. Se si sospetta che la persona sia in pericolo di vita, è bene chiamare un medico, un ospedale o un servizio di emergenza.



Fonti:

Questa pagina ha solo uno scopo divulgativo e non ha valore medico: è sempre importante appoggiarsi a professionisti per informazioni accurate e ad hoc.

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