"Menti sospettose. Perché siamo tutti complottisti", Rob Brotherson

"Le nostre credenze sono plasmate dalla nostra visione globale del mondo assai più spesso di quanto ci piacerebbe ammettere. [...] Poche persone peccano di credulità accettando a scatola chiusa qualsiasi teoria, e poche rifiutano fermamente qualsiasi accenno a un possibile complotto. La maggior parte di noi si colloca da qualche parte nel mezzo."


"Menti sospettose - Perché siamo tutti complottisti", di Rob Brotherson, è un libro per scoprire una piccola porzione di se stessi: quella prona a credere nei complotti, anche se ci piace ritenerci razionali, diversamente da "gli altri". Ma non ci sono "altri": chi crede di più alle teorie del complotto non ha età, né sesso, né un certo grado di istruzione. Siamo solo tutti umani.

Un libro interessante, che racconta le caratteristiche del pensiero complottista. Uno di quegli aspetti di cui crediamo di sapere molto perché ci sembra molto tangibile, ma che in realtà presenta decine di strati, come l'alimentazione o la comunicazione. A comporlo, ad esempio, il nostro amore per le storie e i perdenti, il nostro senso di rivalsa, il nostro fascino per ciò che è fuori dall'ordinario e tante altre pieghe della nostra psicologia, che Rob Brotherson racconta nel corso dei capitoli con dovizia di esempi. Mostrandoci i piccoli eccessi di ragionamento (bias cognitivi) che ci caratterizzano, anche se che ci piace ignorarli.

Per approfondire il tema, l'autore utilizza diversi spunti dalla letteratura scientifica, esempi dalla vita di tutti i giornistorie di teorie del complotto sulle quali scende molto nei particolari. A mio parere, un po' troppo nei particolari. Avrei apprezzato meno esempi di complotti e meno dettagliati, a favore dei giochi di autovalutazione sulla propria propensione a esserlo. Infatti, quelli già presenti nel libro sono stimolanti - credo convertano il lettore molto meglio di frasi che suonano come "fidati, il 99% delle persone crede almeno in un complotto" (frase che ho inventato, giusto per far capire). In generale mi è sembrato di riscontrare un po' di prolissità. Comunque, ho apprezzato il libro, in particolare gli esempi più vicini alla vita quotidiana, alcuni tocchi di umorismo e il finale.

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