"Inside Out 2": un film da record e da ricordare

Dopo alcune settimane dalla prima proiezione al cinema, Inside Out 2, il nuovo film targato Disney e Pixar di Dave Holstein e Meg LeFauve che racconta le emozioni, si è guadagnato il record di film d'animazione di maggior successo in Italia, superando i 29 milioni incassati da L'era glaciale 3. Ma sta rapidamente salendo anche la classifica dei film con maggiori incassi negli ultimi anni, poiché nei prossimi giorni potrebbe superare C'è ancora domani, che con circa 36 milioni al botteghino è stato il film con maggiori incassi del 2023 nel nostro Paese. Ma perché Inside Out 2 sta avendo tanto successo? E quanto merita questo successo?


Tra strategie di marketing e vicinanza alle persone 

Riley è cresciuta: ora ha 13 anni e la sua personalità sta iniziando a formarsi, radicata in una serie di convinzioni, come "Io sono una brava persona", che guidano le sue scelte. Infatti, Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia e Disgusto hanno trovato un loro equilibrio, per cui la guidano in un'infanzia serena. Ma qualcosa sta per cambiare: il pulsante "Pubertà" porterà a un cambiamento radicale, con l'arrivo di nuove emozioni: Ansia, Ennui ("Noia"), Imbarazzo e Invidia

Molte agenzie di comunicazione e altre entità esperte di pubblicità stanno descrivendo Inside Out 2 come un esempio di ottimo marketing. I motivi sono molti, a partire dal fatto che Inside Out 2 è uscito ben 9 anni dopo il primo film da Oscar, creando un senso di attesa e consentendo al pubblico di affezionarsi di più. Anche la protagonista, Riley, è cresciuta, ma solo di 2 anni. Così, diversi pubblici possono simpatizzare con lei, tra famiglie e adolescenti (che in un certo senso sono "cresciuti con lei" dal primo film).  

Ma, soprattutto, il film parla di emozioni: un tema che tocca praticamente tutti da vicino. E in particolare di emozioni un po' "scomode", poco amate, di cui spesso si parla poco e male. Tra queste, specialmente Ansia, con i suoi numerosi bagagli e l'irrequietezza che la contraddistingue, ha coinvolto tante persone, tra chi ne ha fatto meme e chi ha colto l'occasione per parlare di benessere mentale, con un passaparola che ha stimolato la voglia di vedere il film.

Cosa racconta Inside Out 2?

Il primo Inside Out (2015) ci raccontava 5 emozioni: Gioia, Rabbia, Disgusto, Paura e Tristezza. Queste, secondo la teoria delle emozioni di base proposta negli anni Settanta dallo psicologo Paul Ekman, insieme ad altre sarebbero emozioni universalmente presenti nella specie umana che poi si mescolerebbero tra loro a dare altre emozioni più "complesse".

Per saperne di più: Le emozioni animali

Nel secondo film, Riley è un'adolescente: è più sensibile di prima, ha nuove emozioni da conoscere, e si trova di fronte nuove sfide. Tra partite di hockey e la prospettiva di andare al liceo senza amiche, Ansia prenderà il controllo della sua plancia delle emozioni, mostrandole cosa potrebbe andare storto per spronarla a prepararsi al peggio. Così, Riley si spingerà oltre i limiti per raggiungere alcuni obiettivi.

Perfezionismo, paura per il futuro, contraddizioni nei propri comportamenti e molto altro caratterizzeranno le giornate di Riley raccontate nel film. Situazioni, meccanismi psicologici ed emozioni in cui gli spettatori si possono riconoscere - e a cui possono imparare a dare un nome. Un passo importante per gestire al meglio l'avvicendarsi di sensazioni e pensieri che possono capitare quando si è in ansia e non ci si sente all'altezza. Anche nei momenti di massima ansia (non aggiungo altro per evitare spoiler).

Così, come il suo prequel, Inside Out 2 ci insegna a conoscerci, ad accogliere le emozioni e le proprie azioni, e a guidarle al meglio. Perché "stare bene" non significa essere necessariamente felici, ma avere emozioni che non ci soffocano e corrispondono alle situazioni che stiamo vivendo. E perché essere validi non significa essere perfetti: siamo tutti pieni di difetti e facciamo tanti errori, da cui possiamo imparare.

Inside Out 2: neuropsicologia accurata

Dietro ai colorati personaggi del film c'è anche la mente di un gruppo di esperti di psicologia e neuropsicologia, come Lisa Damour, Dacher Keltner e Paul Ekman. Loro stessi hanno raccontato il lavoro dietro al film, a partire dal selezionare tra 20 emozioni di base quelle che più caratterizzano l'adolescenza fino alla rappresentazione dei momenti di crisi emotive e della loro risoluzione, attraverso tecniche davvero consigliate in psicoterapia.

In effetti, anche altri psicologi e neuropsicologi hanno riconosciuto al film un valore scientifico, per esempio nel modo in cui il film mostra e aiuta a identificare le diverse emozioni. Ansia è forse il maggiore pregio. Anche se inizialmente avrebbe dovuto rappresentare una "cattiva", finisce invece per sembrare innocente e ben intenzionata. La sua motivazione nel far presagire il peggio a Riley, infatti, è la volontà di proteggerla, rendendola più capace di fronteggiare eventuali crisi. Sembra infatti che sia proprio questo il ruolo dell'ansia nelle nostre vite, che diviene invece patologica solo quando è troppa, portando a sovrastimare una minaccia e sottostimare la nostra capacità di affrontarla.

Emergono meno il ruolo di Imbarazzo, utile per aiutarci a capire e seguire le norme sociali e quindi essere più accettati, Invidia, che colta nel modo giusto sprona a raggiungere risultati, e Ennui, Noia, che ci aiuta a capire cosa è importante per noi e quando provare qualcosa di nuovo.

Importanti anche altri due messaggi del film: il primo sul ruolo del ricordare le esperienze meno felici, e il secondo che emerge dalla scena post-crediti, che però non rivelerò.


Inside Out 2: cosa ne penso io

Sul film ho letto e sentito perlopiù opinioni molto positive. E le ho osservate anche in prima persona, in sala, circondata da persone commosse in diversi momenti. Io ero una di quelle, colpita, come dal primo film, dalla capacità dei piccoli personaggi di mettere a nudo alcune fragilità umane

Sicuramente mi è stato necessario pensare al significato di Inside Out 2 più di quanto abbia fatto per il primo film, che mi ha travolta con il suo messaggio così semplice eppure a volte difficile da cogliere. Ma è giusto e ovvio che il sequel contenga più temi e messaggi del precedente, dato che Riley stessa diventa più complicata e deve imparare di più. 

Quindi, consiglio decisamente di vedere questo film e dargli ancora maggiore successo: per capire meglio sé e gli altri, traendone qualche strumento in più per vivere con serenità. Ed essere meno severi con se stessi.





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